Sono giunte alla scrivente Associazione, segnalazioni poi verificate come corrispondenti, circa l’abbattimento in terreni privati di alberi dalle discrete dimensioni, soprattutto Pioppi neri e Platani in località Favaro Veneto, Via Vallenari e Via Ca’ Colombara. Venivano informati i cittadini che tali piante abbattute non avevano nessun vincolo normativo alla loro tutela, essendo su area privata, se non la sussistenza di nidi, visto il periodo di nidificazione in corso. Tuttavia, la presenza di alberature, arbusti, tratti di siepe in ambito urbano e periurbano assolvono ad importanti funzioni ecosistemiche, creando dei micro – habitat funzionali alla presenza e rifugio di piccoli uccelli, anfibi, rettili nonché piccoli invertebrati ed insetti necessari alla catena alimentare della suddetta fauna. Nell’areale della Val Padana, l’impoverimento e la banalizzazione delle zone agricole, private di elementi funzionali alla biodiversità come boschetti, prati incolti, siepi hanno portato ad una sistematica riduzione delle specie selvatiche presenti, soprattutto uccelli. Le cause della spoliazione di elementi naturali in ambito agricolo sono da ricondurre ad errate pratiche agricole su base intensiva, che non tengono conto delle misure di compensazione cui la UE dota a mezzo la PAC e i relativi Piani di Sviluppo Rurale le Regioni, per mantenere in naturalità le aree oggetto di coltivazione. Buona parte dei fondi se non la totalità, nella Regione Veneto, non vengono utilizzati, le misure disattese, perché non richiesti dagli aventi diritto. Il risultato è evidente, le aree agricole non hanno nessun elemento di naturalità residua. La Commissione Ambiente della UE è a conoscenza di questa inosservanza dell’Italia, ma nonostante i richiami, siamo al nulla di fatto. Le aree coltivate, diventando inospitali spingono la fauna verso i centri abitati, qui emerge l’importanza del mantenimento di siepi e filari di alberi. Tra le specie di uccelli maggiormente presenti nelle siepi annoveriamo la Tortora dal collare, il Colombaccio, il Canapino, il Pigliamosche, l’Averla piccola, il Picchio rosso maggiore, il Rigogolo, la Passera mattugia, l’Usignolo, il Picchio verde, il Pettirosso, la Passera scopaiola, il Luì piccolo, la Sterpazzola, la Cinciallegra, la Cinciarella, la Capinera, il Merlo, lo Scricciolo, il Cardellino, ecc.
Si richiede a codesta Amministrazione di attivarsi nei confronti dei Privati cercando di salvaguardare le alberature residue; nonché si fa istanza del ripristino delle alberature abbattute posizionandole a dimora a lato della strada delle vie summenzionate, facendole cadere così sotto la competenza comunale. I cittadini che hanno contattato la LIPU Sezione di Venezia, chiedevano anche che le strade a bassissima percorrenza di Via Ca’ Colombara e Via Litomarino a Favaro Veneto, entrambe a carreggiata ridotta, siano aperte al traffico veicolare esclusivamente ai residenti quanto per garantire un grado di tranquillità e sicurezza ai podisti e camminatori che frequentano assiduamente la zona.
Considerando i diversi appelli da parte di iscritti alla scrivente Associazione e più generalmente dalla cittadinanza, onde affrontare le criticità sul Verde in maniera organica, si richiede a codesta Amministrazione il ripristino del FORUM del Verde, aperto ad Enti, Comitati, Associazioni, Categorie, ecc.
Delegato LIPU Sezione di Venezia
Dr. Gianpaolo Pamio