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I cambiamenti climatici influenzano le migrazioni degli uccelli

I cambiamenti climatici influenzano le migrazioni degli uccelli, sono molti gli studi in atto che avvalorano queste tesi, mancano ancora dati complessivi da mettere in rete, i cambiamenti climatici sono così veloci e repentini che non solo gli uccelli non riescono a tenere il passo, ma anche gli ornitologi.

Le migrazioni hanno sempre scandito per migliaia di anni il corso di tante specie, si sono in gran parte specializzate  in rotte ben precise con soste ben calibrate dove recuperare energie per continuare viaggi lunghi migliaia, anche decine di migliaia di chilometri. I cambiamenti climatici sono sempre avvenuti ed hanno dato modo agli uccelli di adattarsi, in questa epoca i cambiamenti sono troppo rapidi e creano un disorientamento di tante specie. Per un uccello intraprendere una lunga migrazione sbagliando le tempistiche significa andare molto probabilmente incontro alla morte non trovando le condizioni favorevoli il cibo in primis per la permanenza e riproduzione.

Nel Veneziano sono giunte diverse segnalazioni alla Sezione i cui si potevano desumere tali aspetti. A metà gennaio nella zona di Marcon – VE uno stormo di 50 Gru Grus gru che si portava verso Nord – Est probabilmente proveniente dalla penisola Iberica o dalla Grecia, troppo presto, in Siberia e Finlandia ad ora le temperature sono rigide ed il terreno ghiacciato, probabile andranno incontro alla morte. 

Sempre a metà gennaio si segnala nella zona di Favaro Veneto – VE un Falco cuculo femmina Falco vespertinus, cui si è trattenuto oltre una settimana in un area ben precisa, predando soprattutto Storni Sturnus vulgaris, presenti in abbondanza. Questa specie avrebbe già dovuto raggiungere i quartieri di svernamento quali l’area Africana  Subsahariana e Bacino del Fiume Congo: il  rischio rimane che l’esemplare probabilmente proveniente dall’area Russo – Siberiana – Penisola Scandinava, risenta di un calo delle temperature o possibili tempeste di neve nel continuare nel percorso nella dorsale Appenninica. Quattro segnalazioni di esemplari di Regolo Regolus regolus, passeriforme insettivoro tra i più piccoli presenti nel continente Europeo, tutte le richieste vertevano a seguito collisioni su vetrate, significa che erano molti gli esemplari presenti nel territorio. Questo piccolo uccello doveva già essere nel Sud Italia, od in altri Paesi del Sud del Mediterraneo nei luoghi di svernamento. La presenza del Regolo sarebbe normale se sporadica non così diffusa.

Venezia, li 27 gennaio 2025 

Il delegato Lipu sezione di Venezia
Dr. Gianpaolo Pamio

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Pubblica amministrazione

Montiron: Comunicato congiunto di Italia Nostra, WWF e LIPU

Venezia 11 gennaio 2025

COMUNICATO: Molto più fattibile e ambientalmente sostenibile un terminal a Tessera piuttosto che al Montiron, alle foci del Dese, per collegare Burano alla terraferma 

Le scriventi Associazioni esprimono una forte preoccupazione di fronte al fatto che l’amministrazione comunale, che è una delle Istituzioni che partecipa alla Fondazione Capitale Mondiale della Sostenibilità, oltre ad avere un ruolo molto importante nella gestione del sito UNESCO Venezia e Laguna (sottolineiamo quel “…e Laguna” che fa tutt’uno con la città) voglia proporre nel Piano della Mobilità Sostenibile un Terminal acqueo al Montiron e proporre un collegamento veloce tra Burano e le foci del Dese, uno dei luoghi più incontaminati e meglio conservati dal punto di vista ambientale della laguna Nord.

Luoghi con gli ultimi canneti di acqua dolce nella laguna, con un ampia estensione di barene, velme e bassi fondali e sito di assoluta importanza per migliaia di uccelli rari dai fenicotteri agli aironi, beccacce di mare, cavalieri d’Italia e tante altre specie protette dalla Direttiva Habitat 92/43 e Direttiva Uccelli 2009/147, come illustrato agli abitanti di Burano, nell’iniziativa di giugno 2024

Il Moto ondoso causato dal traffico acqueo è il fattore primario di distruzione delle barene individuato come una delle cause di maggior degrado per il sito UNESCO e per la ZPS IT 3250046 protetta da Unione Europea, Stato italiano e Regione Veneto.

La laguna ormai “straripa” ovunque di troppe barche a motore che danneggiano le rive della città e distruggono letteralmente a pezzi le barene della Laguna Nord.

Proporre un Terminal in un contesto del genere ci sembra proprio l’opposto di quello che si dovrebbe fare per conservare al meglio la Laguna.

Viceversa esiste una soluzione molto più praticabile un Terminal a Tessera, ambientalmente molto più sostenibile per collegare Burano alla terraferma e già previsto dalla Variante al PRG per la Laguna e che lascerebbe indenne l’angolo di natura di cui si parlava sopra. 

Un collegamento con Tessera sarebbe molto più funzionale e si arriverebbe dove sono già a disposizione delle linee di autobus urbani h24, autobus extraurbani, quindi collegamenti molto più diretti verso il centro di Mestre, l’ospedale, la stazione ferroviaria, con possibilità di un parcheggio scambiatore e ovviamente un accesso diretto all’Aeroporto Marco Polo.

Pertanto chiediamo che si valuti questa opzione che gli stessi strumenti elaborati da questa Amministrazione indicavano preferibile, più rapida e meno soggetta a variabili che trascinerebbero a lungo la reale fattibilità di un terminal al Montiron alle foci del Dese.

Italia Nostra Sezione di Venezia

ODV WWF Venezia e Territorio 

LIPU Venezia

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Notizie dal territorio

Accordo di programma per il Parco Fluviale del Marzenego: le Osservazioni presentate da 18 Associazioni

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Carpenedo: compromesso l’habitat in seguito a opere di edificazione e urbanizzazione. Segnalazione agli Enti

                                                  Venezia, li 17 marzo 2025

Prot. nr. 124

Spett.le Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna
San Marco, 1 – Palazzo Ducale
30124 – Venezia
sabap-ve-lag@pec.cultura.gov.it

Spett.le  Regione Veneto 
Ufficio Biodiversità 
Calle Priuli, 99 – Palazzo Linetti
30121 – Venezia
turismo@pec.regione.veneto.it

e, p.c.

Egregio sig. Sindaco del Comune di Venezia
Ca’ Farsetti-S. Marco 4136
30124  – Venezia 
servizi.istituzionali@pec.comune.venezia.it

Spett.le  Regione Veneto-Area tutela e sviluppo del Territorio Direzione Commissioni Valutazioni
Unità Organizzativa Commissioni VAS VINCA NUV
Calle Priuli, 99 – Palazzo Linetti
30121 – Venezia

coord.commissioni
inoltro a mezzo segreteria di 
turismo@pec.regione.veneto.it

OGGETTO: Permessi di costruire riguardanti il Piano di lottizzazione di iniziativa (P. di L.) privata C2 RS 99 per opere di urbanizzazione ed edificazione rilasciati, rispettivamente in data 14.01.2019 e 22.02.2023, dalla Direzione Servizi al Cittadino e Imprese – Settore Sportello unico Edilizia del Comune di Venezia su area limitrofa il bosco di Carpenedo e Villa Matter, segnalazione di lavori eseguiti su Via del Tinto e parte del fossato attiguo interposto a Villa Matter. Compromissione habitat prioritari in sito ZSC e ZPS  IT3250010.

Si segnala che nel mese di febbraio 2025 sono stati eseguiti lavori su oltre trecento di metri di Via del Tinto, con inizio da Via Trezzo, località Venezia – Carpenedo per l’inserimento di una condotta entro terra e sua connessione con l’area del P. di L. richiamato in oggetto, interessando l’ambito del vincolo paesaggistico del Bosco di Carpenedo di cui al D.M. 1 agosto 1985 “Dichiarazione di notevole interesse pubblico riguardante il bosco di Carpenedo e l’ecosistema dei prati umidi circostanti nel comune di Venezia”, comprendente il compendio di Villa Matter ed il fossato attiguo.

I lavori eseguiti, con inizio da Via Trezzo, hanno interessato non solo la sede stradale ma pure la scarpata del fossato sottostante dove compare materiale sciolto (detriti di cava) e, in corrispondenza dell’ingresso del cantiere, più estesamente la cunetta con l’accumulo e spargimento di terreno. Tale accumulo, peraltro, appare funzionale all’interramento della parte del fossato utilizzabile dai veicoli, anche pesanti, in entrata/uscita dal cantiere sul lato opposto, entrata/uscita che resta condizionata dalla ridotta larghezza di Via del Tinto strada vicinale inadeguata anche per la struttura.   

Su Via del Tinto larga poco più di m. 3 si attesta/connette la viabilità larga oltre m. 11 dell’autorizzato accesso di cantiere che servirà pure per l’insediamento residenziale, ottenuto previo tombinamento del fossato e l’eliminazione della vegetazione presente. Tale connessione dovrebbe avvenire però con strada pubblica che si trova invece a oltre cento metri, dove Via del Tinto a sua volta si attesta su Via Trezzo. 

Le opere eseguite, e pure quelle verosimilmente necessarie per rendere Via del Tinto rispondente ai parametri previsti dalle norme vigenti per la viabilità pubblica (adeguata anche al transito dei veicoli di servizio e soccorso), ricadono inoltre nella fascia di rispetto di m. 50 prescritta dal parere VINCA lungo l’intera viabilità vicinale a tutela del biotopo del Bosco Di Carpenedo (nel parere VINCA, si vedano in particolare le prescrizioni a pag. 12-13 “la misura di salvaguardia prevista dall’art. 24 delle NTA del PTCP di Venezia adottato”); tra le prescrizioni, oltre all’ulteriore fascia di rispetto di m. 250 dal  bosco è previsto anche il monitoraggio del livello della falda idrica superficiale (che alimenta il bosco) per mezzo dei piezometri appositamente preinstallati (nel parere VINCA “piezometri A, C e D”) e che però sono stati divelti dalle iniziali opere di cantiere unitamente alla quasi totale eliminazione della vegetazione presente. 

Si ricorda che i fossati e l’insieme dei corpi idrici presenti nel contesto del Bosco di Carpenedo rivestono rilevante importanza non solo dal punto di vista morfologico e di caratterizzazione formale del luogo ma anche per l’aspetto ambientale, naturalistico e idraulico, perché componenti essenziali  per la permanenza/sopravvivenza delle peculiarità naturalistiche che caratterizzano il paesaggio, come puntualmente indicato nel vincolo paesaggistico e come rilevato dalla Soprintendenza in indirizzo nella missiva datata 4.03.2020 indirizzata alla Lipu e al Comune di Venezia.

Si segnala inoltre, relativamente alle opere eseguite nel tratto iniziale del considerato fossato del lato destro di Via del Tinto, che il suo interramento – realizzato alla fine del secolo scorso – comporta la trasformazione del luogo con modalità non compatibili con la tutela paesaggistica. La superficie in tal modo resa disponibile è stata a suo tempo utilizzata dall’azienda municipalizzata della nettezza urbana per il posizionamento dei cassonetti della raccolta rifiuti; da tempo i suddetti  cassonetti non ci sono più ma permane l’interramento del fossato, ora si sono aggiunti i lavori per la citata condotta, palesando l’interrogativo sulla conformità dell’attuale stato di eliminazione del tratto di fossato. 

 Tanto si evidenzia per ottenere chiarificazioni circa l’eventuale rilascio  del parere finalizzato all’autorizzazione paesaggistica dei citati lavori o di altri   non ancora eseguiti e che dovranno interessare la strada vicinale Via del Tinto per le funzionalità (opere di urbanizzazione) indispensabili all’edificabilità nell’area di lottizzazione, peraltro autorizzata al di fuori di quanto consentito dal P. di L. approvato e dall’art. 15.2 delle norme urbanistiche comunali.

Le attività di compromissione del fossato in esame rimangono pregiudizievoli al mantenimento del biotopo perimetrale al Bosco, perché vengono alterati degli habitat caratteristici di specie presenti in ambienti rurali arborati e tipiche dei sistemi idrici minori. Di maggior rilievo, nel Bosco di Carpenedo è stata censita la presenza della Biscia d’acqua, (Natrix natrix) Tritone Punteggiato (Triturus vulgaris), Rana di Lataste (Rana latastei), Raganella Italica (Hyla Intermedia), Rana Agile (Rana dalmatina)specie che richiedono una protezione rigorosa in quanto inserite nell’elenco della fauna da tutelare in base alla Convenzione di Berna del 1979 (Allegato III) , nonché specie di interesse comunitario come da citata Direttiva Habitat 92/43 del 1992 (Allegato IV).

Riferimenti normativi sui vincoli esistenti nel sito naturalistico:

  • Vincolo paesaggistico ai sensi della Legge 1497/1939, ora Decreto Legislativo 41/2004 stabilito con apposito Decreto Ministeriale
  • Vicolo paesaggistico per la presenza del bosco, art. 142, comma 1, lettera G, Decreto Legislativo 18 maggio 2001 nr. 277
  • Ambito naturalistico a livello regionale nr. 83, Bosco di Carpenedo, art 19 NTA del PTRC
  • Piano d’area della Laguna Veneziana (PALAV)  approvato con PCR del 9 novembre 1995 e variante approvata con DCR nr. 70 del 21 ottobre 1999
  • Oasi di Protezione della fauna stabilità dal Piano Faunistico Venatorio, Leggi Regionali del 1996, 1998, 2023.
  • Art 29 delle norme di attuazione del Piano Territoriale Provinciale adottato dal Consiglio Provinciale prevede l’istituzione di una riserva naturale, delibera prot. 51195/L, verbale del 17.02.1999
  • Sito di Importanza Comunitaria (SIC) nonché Zona di Conservazione  Speciale (ZSC) IT3250010 Bosco di Carpenedo
  • Direttiva 79/409/CEE del Consiglio del 2 aprile 1979 (Direttiva Uccelli)
  • Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992 (Direttiva Habitat)
  • Decreto Ministero dell’Ambiente 3 aprile 2000
  • DGR 21.12.1998, nr. 4824, Designazione ZPS
  • DGR 22.06.2001 nr. 1662, Atti di indirizzo sulla gestione di SIC e ZPS
  • Circolare 25.01.2000 del Ministero dell’Ambiente  – Servizio Conservazione della Natura, applicazione misura tutela dei siti Natura 2000
  • DGR 21 febbraio 2003 nr. 448
  • DGR 21 febbraio 2003 nr. 449

Distinti Saluti

Il delegato Lipu sez. Venezia
Dr. Gianpaolo Pamio

inoltre sottoscrivono

Il presidente WWF Venezia e Territorio
Dr. Roberto Sinibaldi

Il presidente Italia Nostra Sez. Venezia
Prof.  Alvise Benedetti

Il presidente Associazione La Salsola
Sig. Claudio Piovesan 

Il presidente dell’Ecoistituto del Veneto
Prof. Michele Boato


Risposta del Comune di Venezia, in data 17/04/2025:

“Comune di Venezia: lavori eseguiti su area limitrofa al Bosco di Carpenedo. Segnalazione, da parte di LIPU Sezione di Venezia, di compromissione habitat del sito IT3250010. Riscontro informazioni.”

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Notizie dal territorio Pubblica amministrazione

Tessera: potature in periodo di nidificazione. Richiesti accertamenti

Spett.le Polizia Provinciale di Venezia

inoltro a mezzo indirizzo  

protocollo@cittametropolitana.ve.it

Venezia, li 28  marzo 2025

Oggetto: Lipu, sezione di Venezia, segnalazione potature siepe in ambito periurbano durante periodo di nidificazione in località Venezia – Tessera, richiesta accertamenti.

Spett.le Ufficio,

è giunta a questa Associazione, segnalazione, poi appurato come veritiera, di una drastica potatura su alcuni filari di siepi in ambito periurbano.

Volontari della Sezione, portatisi sul posto in località Via Triestina – Tessera Venezia, terreni agricoli a lato Sud, in prossimità del civico 131, ben visibili dalla strada, hanno appurato si trattasse di una vasta opera di potatura – capitozzatura su siepi poste in ambito periurbano, probabilmente con funzioni frangivento – mitigatori per la superficie agricola. I volontari notavano che gran parte della vegetazione oggetto dell’intervento, riportava dei germogli e delle gemme ad avvalorare l’operazione era stata svolta da poco. Visto l’esteso habitat favorevole, si presume siano stati interessati diversi nidi, considerando questo periodo di piena nidificazione per molte specie di passeracei e fauna ornitica in generale. Non è stato possibile verificare filare per filare la possibile consistenza dei nidi, considerando il terreno impraticabile dal fango nonché dalla stessa vegetazione, ridotta a cumuli.  Vista la conformazione del sito, costituito da siepi agresti riportate in piena naturalità, per un principio di precauzione, si ritiene il sito ospiti la presenza di anfibi e rettili anche inseriti in Allegato Direttiva Habitat 92/93/CEE, che probabilmente verranno schiacciati dai macchinari addetti alle capitozzature e rimozione di quanto tagliato ed accatastato.

Per quanto riguarda la tempistica del taglio vegetazione, si rimanda un parere dell’ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che con nota del 11 ottobre 2021 prot. 53526, riporta: Lo scrivente Istituto concorda con l’osservazione riportata nella richiesta di parere che gli abbattimenti di alberi e siepi, così come gli sfalci di vegetazione durante la stagione primaverile, comportano inevitabilmente la distruzione dei nidi degli uccelli e dei relativi habitat, oltre a danneggiare e disturbare le altre forme di biodiversità animale e vegetale. L’avifauna, inclusi nidi, uova e nidiacei, è oggetto di tutela su tutto il territorio nazionale ai sensi della Legge 157/1992. Pertanto si ribadisce quanto già espresso da ISPRA con parere prot. 28907 del 03.05.2019, ossia che: (…) tagli effettuati quando la riproduzione è in corso equivalgono a seconda dei casi a fenomeni di mortalità in massa o di azzeramento del successo riproduttivo (…).

In considerazione di quanto trasmesso si richiede un accertamento in loco dell’attività in argomento.

Un cordiale saluto

Il delegato Lipu Sezione di Venezia

Dr. Gianpaolo Pamio