La pratica delle potature drastiche su giardini ed ambiti privati rimane degna di attenzione e bisognosa di una riflessione. L’abitudine di eseguire potature severe e capitozzature agli alberi, rappresenta un costo per il committente, porta ad un danno all’albero stesso oltre che privare gli uccelli di un naturale riparo e spazio vitale per la loro etologia. Mentre nel Verde Pubblico la materia rimane normata in gran parte da Regolamenti sul Verde, da Leggi statali e regionali, in ambito privato, se gli alberi non sono classificati monumentali o vincolati dalla Soprintendenza alle BB.AA. rimangono solo degli elementi di raccomandazione. Allo scopo si richiamano le “Linee guida per la gestione del verde urbano e prime indicazioni per una pianificazione sostenibile” del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Comitato per lo Sviluppo del Verde Pubblico”, queste pratiche svolgono funzione di indirizzo anche per la gestione del verde privato. Tale documento è consultabile e scaricabile in Rete:alla pagina 40 nel paragrafo Potatura, leggiamo: “Un approfondimento meritano gli interventi di potatura che rappresenta una pratica colturale che maggiormente impatta le condizione di vegetazione degli alberi. Una potatura male eseguita, che nei casi migliori è inutile, può danneggiare irrimediabilmente un albero, accorciandone il ciclo vitale, indebolendolo, anche al punto di renderlo instabile e quindi pericoloso. Ad ogni stagione l’esecuzione di potature scorrette provoca danni economici enormi, oltre che al danno paesaggistico ed all’erosione del nostro patrimonio arboreo. Essendo la potatura un intervento che influisce sulle condizioni energetiche dell’albero, e può essere anche fonte di diffusione di patologie, è necessario che venga svolta solo da personale qualificato e che le Amministrazioni Comunali adottino Capitolati specifici, mettendoli a disposizione anche dei privati che ne facessero richiesta. (…) a pag. 41 del seguente documento nel paragrafo Capitozzatura riporta:” che consiste , come è noto nel drastico raccorciamento de tronco o delle branche primarie (sbarcatura) fino in prossimità di questo. Tale operazione è una delle principali cause delle cattive condizioni cui versano molti alberi ornamentali. Il tronco capitozzato viene, infatti, lasciato dal taglio senza difese e così i tessuti, anche nelle specie con buon capacità di compartimentalizzazione, iniziano a morire dalla superficie del taglio stesso verso l’interno. La corteccia, inoltre, viene improvvisamente esposta ai raggi solari, con eccessivo riscaldamento dei vasi floematici più superficiali, che sono danneggiati. La capitozzatura è, perciò, un’operazione che deve essere evitata ogni volta che sia possibile. Nel caso in cui cui non esistono alternative, si dovrà operare in modo da ridurre al massimo i danni alla pianta. Si crede erroneamente che un albero capitozzato richieda interventi minori: in realtà è l’opposto. Se l’albero sopravvive richiederà costanti potature per diversi anni; se l’albero muore dovrà essere abbattuto e rimosso. Infine, considerando che un albero capitozzato è predisposto a rotture e può essere pericoloso, e quindi la capitozzatura è riconosciuta come una pratica inacettabile di potatura, ogni danno causato dalla caduta dei rami può essere riconosciuta come negligenza presso un tribunale.” (…)
Il patrimonio Verde in ambito privato, sommato al Verde Pubblico costituisce nelle nostre città un valido schermo per limitare e frangere le ondate di calore ed inquinamento cui i cambiamenti climatici in atto ci sottoporranno in maniera sempre maggiore. La dott.ssa MENNE Bettiana, coordinatrice delle attività OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) Europa, sullo sviluppo sostenibile e la salute, ha ricordato: (…) l’ondata di calore che ha colpito l’Europa nel 2003 è stata responsabile della morte di 70.000 persone, quella che ha investito l’Europa dell’Est nel 2010 ne ha uccise 50.000. Nell’arco di una generazione, nel 2050, la differenza tra ignorare il problema delle ondate di calore o adottare la metà delle misure possibili significherà , solo per i cittadini europei con più di 65 anni, sacrificare o risparmiare 160.000 vite ogni anno (…).
Il delegato sezione LIPU Venezia
Dr. Gianpaolo Pamio
Venezia, li 12 maggio 2022