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Informazioni Oasi e riserve San Nicolò

Visita guidata all’Oasi di San Nicolò

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Notizie dal territorio

Mancata messa a dimora di alberature a Noale e Quarto d’Altino

Venezia, li 27 luglio 2021

Spett.le Ufficio Ambiente del Comune di Quarto d’Altino (Ve)

Spett.le Ufficio Ambiente del Comune di Noale (VE)

Oggetto: LIPU Lega Italiana Protezione Uccelli, Sezione di Venezia, Via Giacomo Mottetti 26, Gaggio di Marcon (VE) cap. 30020, sito WEB www.lipuvenezia.it, trasmissione linee guida del WHO World Health Organization sul verde in città come fonte di benessere per i cittadini, Documento Verde Urbano redatto dalla LIPU nel 2016 – problematiche inerenti la mancata messa a dimora di alberature e loro sostituzione.

Spett.li Uffici,

sono giunte a questo Ufficio segnalazioni di cittadini preoccupati per talune problematiche nella gestione del verde urbano.

Per il Comune di Quarto d’Altino, nel Viale della Resistenza in località Le Crete, viene riportato la costruzione di un tratto di pista ciclabile – marciapiede con nuova illuminazione pubblica. In tale progettazione non sono stati predisposti i posizionamenti delle alberature peraltro già esistenti sebbene in forma residua. Il richiedente ci segnala che uno dei pochi platani presenti e perfettamente sano anziché essere salvaguardato veniva abbattuto. Si richiede la rivisitazione del progetto e la messa a dimora di nuovi alberi. 

Per il Comune di Noale, viene riferito che nel parcheggio dell’Ipermercato LANDO non è stato messo a dimora nessun albero, creando una riflettenza del sole molto alta al punto di rappresentare, per il calore prodotto, un pericolo per le persone che lasciano l’auto in parcheggio. Si richiede di valutare con la proprietà una messa a dimora di idonee alberature. 

Nello stesso Comune in Via Vivaldi e Nievo, viene segnalato da un residente l’intenzione da parte dell’Amministrazione di togliere dei Tigli in quanto danneggiano il manto stradale. Dalla documentazione fotografica prodotta si richiede di valutare un intervento alternativo  al fine di preservare gli alberi che godono di ottima salute.

Le criticità sopra descritte, rappresentano dei fattori di rischio ambientale in quanto la mancanza di adeguata alberatura sia nelle piste ciclabili che nei marciapiedi nonché parcheggi, alimenta la riflettenza solare creando vere  e proprie bolle di calore con sbalzi termici fino a 15 gradi che sovrapponendosi ed amplificandosi in maniera contermine possono alimentare squilibri climatici anche localizzati.  Le  soluzioni di omettere spazi verdi, anche a filare, oltre a portare dei danneggiamenti in termini economici, quali il disvalore delle aree interessate, ad un maggiore consumo di energia elettrica per il funzionamento dei condizionatori d’aria, sono in contrasto con le indicazioni fornite dal WHO Word Health Organization, (Agenzia Speciale dell’ONU).  Viene riportato nel documento interamente reperibile nel sito del WHO (…) lo stile di vita urbano moderno è associato a stress cronico, attività fisica insufficiente, ed esposizione a rischi ambientali antropici. Gli spazi verdi urbani come parchi, parchi giochi, e vegetazione residenziale, possono promuovere la salute mentale  fisica e ridurre la malattia e la mortalità dei residenti urbani offrendo rilassamento psicologico e alleviamento dello stress, stimolando la coesione sociale, sostenendo l’attività fisica e riducendo l’esposizione agli inquinanti, rumore e calore eccessivo. Le nuove scoperte mostrano che gli interventi per aumentare o  migliorare lo spazio verde urbano possono fornire risultati positivi in termini di salute, sociali e ambientali per tutti i gruppi di popolazione, in particolare tra i gruppi di status socio economico inferiore (..). 

Innumerevoli poi sono i benefici delle alberature in Città solo per citarne alcune dal Documento Verde Urbano redatto dalla LIPU sede Nazionale nel 2016

(…) Valutazioni economiche

Oltre alla quantificazione dei servizi ecosistemici in termini di benefici svolti dal verde urbano, dagli anni ’90 del secolo scorso si sono affermate anche le valutazioni di tipo economico e monetario, che si sono sviluppate soprattutto negli Stati Uniti (McPherson et al., 1997) per poi approdare anche in Europa (Soares et al., 2011).

Oggi esistono software in grado di determinare il valore economico ed ambientale dei benefici apportati dagli alberi e dalla foresta urbana, nonché i modelli dell’impatto economico derivante dai diversi scenari di gestione, di cui un esempio è il CITYgreen© 5.0 prodotto nel 1996 da American Forests, che lavora in ambiente GIS. Un altro approccio è il modello UFORE (Urban FORest Effects) uno strumento di calcolo sviluppato alla fine degli anni 1990 dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, sempre per descrivere la struttura del verde urbano e stimare gli effetti della vegetazione sull’ambiente (Siena e Buffoni, 2007). Oggi UFORE è stato ulteriormente sviluppato nel software i-Tree per analizzare la foresta urbana e valutarne i benefici.

Citando qualche esempio applicativo, gli alberi e le foreste urbane negli Stati Uniti rimuovono 17,4 milioni di tonnellate di inquinanti atmosferici, prendendo il 2010 come anno di riferimento (range: 9,0-23,2 milioni di tonnellate). Gli effetti positivi sulla salute umana vengono valutati in 6,8 miliardi di dollari (range: 1,5-13,0 miliardi $). Le conseguenze positive sulla salute pubblica includono la prevenzione di oltre 850 morti, di 670.000 casi di sintomi respiratori acuti, di 430.000 attacchi di asma, ma anche di 200.000 giorni di scuola persi (Nowak et al., 2014).A Chicago negli Stati Uniti gli alberi rimuovono gli inquinanti atmosferici, contribuendo a ripulire l’aria per un valore stimato in 9,2 milioni $/anno. Se la copertura arborea venisse incrementata del 10%, oppure se venissero piantati tre alberi per ogni edificio, si risparmierebbero da 50 a 90 $ per unità abitativa di costi energetici per il riscaldamento e la refrigerazione. Questo poiché gli alberi forniscono ombra, riducono la velocità del vento e inducono un abbassamento delle temperature estive. Considerando un lasso di tempo di 30 anni, il valore attuale netto dei servizi forniti dagli alberi è stimato in 402 $ a pianta e corrisponde a quasi tre volte i costi di manutenzione (McPherson et al., 1997). In California i 929.823 alberi lungo le strade rimuovono annualmente 567.748 t di COequivalente  a contrastare le emissioni di 120.000 auto, per un valore corrispondente a 2,49 miliardi di $. Il valore annuo di tutti i servizi ecosistemici è di 1,0 miliardi di $, pari a 110,63 $ per albero. Se si considera una spesa gestionale di 19,00 $ albero/anno, per ogni dollaro investito si ricavano benefici per 5,82 $ (McPherson et al., 2016).

A Lisbona è stato applicato il programma i-Tree Stratum per quantificare la struttura e le funzioni degli alberi ed il valore dei servizi forniti. Sono stati censiti 41.247 alberi che insieme producono servizi valutati in 8,4 milioni di $/anno. I costi di manutenzione ammontano a 1,9 milioni di $/anno, quindi per ciascun dollaro investito i residenti ricevono 4,48 $ di vantaggi. Il valore del risparmio energetico (6,16 $/albero), la riduzione della CO2 (0,33 $/albero), la riduzione dell’inquinamento atmosferico (5,40 $/albero) e l’incremento di valore della proprietà immobiliare (145 $/albero), portano ad un beneficio complessivo annuale di 204 $/albero, pari ad un beneficio netto di 159 $/albero (Soares et al., 2011).

A Roma Attorre et al. (2005) stimano che i 704.720 alberi portano un vantaggio economico alla città, legato alla rimozione dell’inquinamento dall’aria, di € 1.674.942 l’anno (€ 2376/albero) e che gli alberi immagazzinano nella propria biomassa circa 320 mila tonnellate di carbonio, sequestrando circa 2000 tonnellate di carbonio l’anno.

Una valutazione preliminare dei servizi ecosistemici compromessi in conseguenza di una potatura drastica in aree verdi del lungomare è stata effettuata a Livorno, dove è stata calcolata una presenza di alberi compresa tra 2285 e 8185 esemplari. È stato ipotizzato che la potatura abbia asportato circa metà del volume di vegetazione che era presente, portando ad una perdita di servizi ecosistemici compresa in una forbice tra circa 160.000 a oltre 590.000 euro/anno. A questo sarebbero da aggiungere e quantificare le conseguenze negative al paesaggio, al valore immobiliare, la perdita di biodiversità e il danno in termini educativi, considerando che l’operato di un ente pubblico funge da esempio da seguire per la cittadinanza (Ascani et al., 2016).

Il valore di un albero può essere quantificato anche dal punto di vista economico (monetario), considerando il valore estetico e paesaggistico, quello emotivo e per il benessere dei cittadini, quello storico, sociale, ecologico, ed infine educativo. A Bologna è stato fatto un calcolo da Tugnoli (2010, 2012) riguardante alcuni degli esemplari più prestigiosi (Ippocastano, Cedro dell’Atlante, Bagolaro, Frassino, Platano, Leccio, ecc.) e le cifre  sono comprese da un minimo di 3635 ad un massimo di 27.732 euro. Applicando il metodo C.A.V.A.T. (Capital Asset Value for Amenity Trees) ad alberi monumentali si raggiungono valori economici ornamentali fino a 806.539 euro.(..)

Cordialmente

Il delegato della LIPU di Venezia
Dott. Gianpaolo Pamio

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Notizie dal territorio Oasi e riserve Riserva Ca' Roman San Nicolò

Riparte la collaborazione tra Comune di Venezia e LIPU per Ca’ Roman e per San Nicolò

Le due area lagunari come modelli di convivenza tra uomo e natura: le attività gestionali che uniscono la tutela ambientale alla presenza sostenibile di fruitori e scuole

Venezia, 29 luglio 2021 – Il regalo più bello per i 35 anni dalla sua istituzione. A riceverlo è l’Oasi di protezione di Ca’ Roman grazie a un accordo fino al 2022 tra Comune di Venezia e Lipu OdV all’interno del quale, grazie al contributo economico stanziato del Comune, sarà possibile svolgere le attività gestionali dell’area protetta. Con la ‘ciliegina’ dell’aggiunta dell’area di San Nicolò, anch’essa Oasi di protezione e tutte e due (insieme agli Alberoni) parte del sito di rete Natura 2000 “Lido di Venezia: biotopi litoranei”.

Nei prossimi 12 mesi, dunque, sono previste la programmazione e lo svolgimento di attività gestionali per la conservazione di habitat e specie, la tutela degli aspetti naturalistici del sito e, inoltre, le iniziative di educazione e di sensibilizzazione ambientale nonché la promozione e valorizzazione dell’area, attraverso una fruizione attenta da parte dei visitatori, dai bambini delle scuole agli appassionati di natura.

Definizioni importanti e nomi risonanti per due aree, Ca’ Roman e San Nicolò, che sono da sempre ben conosciute e apprezzate dai veneziani, anche per le tante specie di fauna e di flora che ancora resistono e vivono tra le dune e la battigia.  Aree per le quali volontari e birdwatchers della Lipu di Venezia proposero al Comune di Venezia (e all’epoca anche alla Provincia di Venezia) l’istituzione dell’Oasi di protezione, per proteggere le specie di uccelli presenti, come fratini, fraticelli, beccacce di mare, assioli, succiacapre e tutelare habitat ed ecosistemi preziosi, ormai sempre più rari nell’Alto Adriatico.

A San Nicolò, grazie alla delimitazione delle aree di nidificazione e all’attività gestionale svolta dai collaboratori e volontari della Lipu nonché alla sensibilizzazione della popolazione, sono ancora presenti con popolazioni nidificanti significative a livello regionale e nazionale: il fraticello (36 coppie quest’anno), il fratino (12 coppie) e la beccaccia di mare (2 coppie).

A Ca’ Roman, invece, 6 coppie di succiacapre e 3 di assiolo si sono riprodotte nel bosco e ai margini delle praterie aride a tortulo-scabioseto (un’associazione di vegetali endemica dell’alto Adriatico, sempre vigilata dallo staff della Lipu).

Ca’ Roman è un piccolo santuario ecologico difficile da raggiungere e proprio per questo motivo ben conservato, anche grazie al fatto che i visitatori, pur cresciuti di numero, sono rispettosi e consapevoli e, periodicamente, chiedono di poter essere accompagnati in visite guidate ed in iniziative di pulizia della spiaggia. Tra le scuole che abitualmente svolgono attività a Ca’ Roman c’è l’Istituto tecnico superiore Vendramin Corner, che ha adottato la riserva come laboratorio scolastico per i ragazzi dell’indirizzo biotecnologico. Il rapporto è consolidato anche con i gruppi di ospiti della locale struttura ricettiva indirizzata all’accoglienza di persone con disabilità.

Attualmente nell’area sono in corso i censimenti di animali nidificanti, inclusi, con particolare attenzione, i gabbiani reali presenti con una numerosa colonia, e i succiacapre. 

San Nicolò, situato a due passi dal centro del Lido di Venezia e a 15 minuti da Venezia, è un piccolo gioiello, quasi un riassunto dell’ecosistema litoraneo veneziano caratterizzato, dal punto di vista ambientale, dalla predominanza dei rarissimi habitat retrodunali non alberati della duna grigia e dei giuncheti. 

Grazie alla ripresa della collaborazione, Comune e Lipu ‘taglieranno’ un traguardo ragguardevole: 35 anni di collaborazione per Ca’ Roman e l’avvio della nuova sinergia a San Nicolò. L’anno ‘speciale’ sarà il 2022 e, in primavera (situazione sanitaria permettendo), verrà celebrato con tante attività e con il consueto ‘compleanno’ dove, insieme agli altri attori istituzionali come la Città metropolitana di Venezia, la Regione Veneto e i suoi Servizi forestali, l’Università di Venezia e di Padova e gli Istituti comprensivi del territorio, festeggeremo le due aree protette, i loro protagonisti, le loro funzioni ecologiche e sociali. Oltre ai collaboratori e ai volontari, Lipu impiega persone sottoposte  alle misure di Pubblica utilità (LPU), come da accordi con Comune e Tribunale di Venezia.

La salvaguardia e la promozione dell’ambiente e dell’ecosistema del nostro territorio rappresentano una tematica importante per la politica dell’Amministrazione – afferma Massimiliano De Martin, Assessore all’Ambiente del Comune di Venezia, in occasione della firma della convenzione –  In quest’ottica il lavoro delle associazioni impegnate nel raggiungere questi obiettivi, risulta particolarmente prezioso”.

 “A nome di tutta la Lipu esprimo la soddisfazione per la ripresa della collaborazione con il Comune di Venezia –dichiara Danilo Selvaggi, direttore generale Lipu OdV – un rapporto che risale ad oltre 35 anni fa. Le due Oasi sono aree molto importanti che il Comune di Venezia, ne siamo certi, sarà in grado di tutelare e di proteggere così come l’Unione europea ci chiede. Ca’ Roman e San Nicolò, oltre che due ‘luoghi’ cari alla Lipu da sempre, sono appunto Oasi di protezione e, per Ca’ Roman, anche Riserva naturale e, inoltre, siti della rete Natura 2000. Un riconoscimento e un impegno maggiore, a Venezia ancor di più, per un esempio fattivo e un modello concreto di collaborazione e di unione a favore della natura e per lo sviluppo dell’educazione e sensibilizzazione ambientale”.

Ugo Faralli, Responsabile Oasi e Riserve Lipu OdV 
Tel. 0521.1910731 – Cell. 346.5234426  – Email ugo.faralli@lipu.it;

Andrea Mazza, Responsabile Ufficio stampa Lipu OdV
Tel. 0521.1910706  –  Cell. 340.3642091   –  Email andrea.mazza@lipu.it

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Notizie dal territorio

Sfalcio argini fossi, canali e fiumi

 Sfalciare gli argini e le sponde dei corsi d’acqua, senza regole e senza criteri, può essere estremamente negativo per varie specie di uccelli che, nella vegetazione ripariale spontanea, trovano nutrimento e soprattutto, un riparo sicuro in cui costruire il nido e crescere la propria prole. Le specie che più usano la vegetazione degli argini per nidificare sono cannaiola verdognola, cannaiola comune, usignolo di fiume, cannareccione e gallinella d’acqua. 

Ora, se si effettuano sfalci drastici nel periodo compreso tra aprile e luglio, ci sono grosse probabilità che vengano distrutte nidiate e compromessa la nidificazioni di svariate coppie di questi uccelli. Tagliare solo la sommità dell’argine perché necessaria al passaggio, lasciando però una buona fascia vegetativa nei pressi dell’acqua, consente già di ridurre l’impatto sulle specie nidificanti. Poi, se fossero necessari sfalci che interessino anche la fascia più in basso, a ridosso dell’acqua, sarebbe auspicabile fossero fatti perlomeno al di fuori del periodo riproduttivo, tra aprile e luglio. 

 Una cannaiola verdognola mentre canta tra la vegetazione.
Uno sfalcio totale della vegetazione degli argini di un canaletto che ha portato, nel giugno 2021, alla distruzione di parecchi nidi fi cannaiole verdognole nidificanti (foto Massimo Bozza). 
Argini di un canaletto in ambiente urbano ricco di vegetazione che è utile non solo alle specie nidificanti ì, ma anche perché ha una importante compito di svolgere fitodepurazione dell’acqua (foto Emanuele Stival). 
Sponde di un canaletto dove è stato eseguito uno sfalcio che ha lasciato una parte della vegetazione a ridosso all’acqua che comunque consente una maggiore sopravvivenza delle nidiate delle specie citate (foto Emanuele Stival). 
Una gallinella d’acqua in cova sul nido costruito a ridosso dell’acqua tra le canne della riva (foto Emanuele Stival). 

Pamio Giampaolo, LIPU Venezia 

Emanuele Stival, Venezia birdwatching 

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Notizie dal territorio

Venezia, nidi di rondine distrutti all’Isola della Certosa

                                                   AL GRUPPO CARABINIERI FORESTALI DI VENEZIA 14, Via Altobello
30172 –  Venezia – Mestre

                                                                                                     Indirizzo PEC Fve43681@pec.carabinieri.it

                                              Venezia, li 1 luglio 2021

Oggetto: LIPU BirdLife Italia, Sezione di Venezia, www.lipuvenezia.it con sede in Gaggio di Marcon (VE) Via Giacomo Matteotti 26, cap. 30020, segnalazione in merito ad azioni di danneggiamento e  disturbo di nidi occupati con uova e nidiacei della specie Rondine Hirundo rustica presso un padiglione espositivo nell’Isola della Certosa in Venezia.

Spett.le Gruppo Carabinieri Forestali di Venezia,

è giunta segnalazione, rimasta anonima, da parte di un cittadino, che dettagliava che in data 27 giugno 2021, erano state poste in atto azioni di disturbo e distruzione di  nidi  occupati di  Rondine, in località Venezia – Isola della Certosa. Veniva riferito che per liberare un padiglione da rendere operativo ed utilizzabile, si provvedeva alla rimozione di alcuni nidi di rondine occupati con uova e nidiacei. Veniva riportato telefonicamente che i nidi, una volta rimossi, venivano posti dentro una scatolone e posizionati in maniera che venissero  assistiti dai genitori che nel frattempo volteggiavano disperati alla ricerca degli stessi. In seguito veniva inviato all’Associazione una fotografia ove, dalla conta,  è presumibile i nidi manomessi siano nr.8, nonché veniva trasmesso un video di breve durata ove si notavano le rondini che ricercavano i  propri nidi  con il volo caratteristico di pericolo e preoccupazione. 

Si aggiunge che questa specie è negli ultimi anni particolarmente vulnerabile ed in calo numerico dovuto soprattutto alla sottrazione di habitat e siti riproduttivi,  ai cambiamenti climatici in atto, all’alto uso di sostanze chimiche in agricoltura nonchè per cattive pratiche alimentari nei Paesi di svernamento. Rimane che ogni attività dolosa di distruzione dei nidi o di danneggiamento direttamente nei confronti della specie di Rondini e Balestrucci è perseguita in via amministrativa e penale dalla vigente normativa: a livello europeo dalla Convenzione di Bonn e dalla Convenzione di Berna ratificata in Italia con la Legge n° 503 del 05.08.1981 ed espressamente tutelate in Italia dalla Legge n° 157 del 11.02.1992, legge per la Protezione  della Fauna Selvatica, nonché dall’art. 635 C.P.  

Si chiede pertanto a questo Spettabile Comando, di porre in essere tutte le attività possibili per verificare se siano stati commessi illeciti penali ed amministrativi e nel caso individuare gli autori degli stessi 

In allegato fotografia e filmato.

Cordialmente 

Il delegato della LIPU Sezione di Venezia

                                                                Dott. Gianpaolo PAMIO

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Informazioni Notizie dal territorio

Tuteliamo i nidi nei nostri giardini

Stanno arrivando ai numeri di telefono della LIPU Sezione di Venezia, molti appelli di nidiacei e giovani uccelli a terra, o feriti nel taglio della vegetazione nei giardini privati. Sono tante le specie rifugiatesi  in ambito urbano e periurbano data l’inospitalità dei terreni agricoli oggetto di un’agricoltura intensiva e spesso privati delle tradizionali siepi e boschetti. Sempre più frequente la presenza di piccoli uccelli nelle nostre siepi di casa, si annoverano la Capinera, il Merlo, l’Usignolo, il Canapino comune, il Codibugnolo, il Fringuello, ecc. 

Potremmo notare un inusuale andirivieni nel costruire il nido o nell’alimentare i piccoli. La stagione di primavera – estate oltre  che favorevole per la nidificazione coincide con la crescita vegetativa delle siepi, di qui la necessità di eseguire potature. Per tutelare i nostri piccoli amici è necessario prima di procedere al taglio  eseguire un accurato sopralluogo. Se l’uccello è impegnato nella cova delle uova ed il disturbo è persistente abbandona il nido e non vi fa più ritorno, perdendo la covata. Qualora le uova si fossero schiuse ed i nidiacei sono presenti, l’uccello abbandonerà la nidiata solo se in grave ed immediato pericolo. Si consiglia comunque qualora si noti un nido di procrastinare il taglio di quell’area circoscritta in qualche metro, sino all’involo dei giovani. I volontari della Sezione LIPU di Venezia, a mezzo i numeri di telefono presenti nel sito www.lipuvenezia.it sono a disposizioni per consigli e chiarimenti.

Un grazie anticipato per il vostro prezioso lavoro

Il delegato della LIPU Venezia

www.lipuvenezia.it

Gianpaolo Pamio

Nelle foto dei nidicei di Merlo ed una femmina di Merlo che intrattiene una forma di mimetismo durante lo stadio di pericolo.

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Notizie dal territorio

Aironi rossi alla foce del Sile, “Specie in via di estinzione, difendiamo il loro habitat”

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Oasi e riserve San Nicolò

Alessio Boscolo, guardiano LIPU all’Oasi San Nicolò. Intervista di Nadia De Lazzari

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Oasi e riserve San Nicolò

Festa delle Oasi LIPU 2021, San Nicolò

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Cave di Gaggio Nord Oasi e riserve

Festa delle Oasi LIPU 2021, Cave di Gaggio